
È partito dal cuore dell’accademia romana, la LUISS Guido Carli, un appello corale in favore dei piccoli Comuni italiani. Un appello che ha trovato voce forte e chiara nell’intervento della dott.ssa Luisa Piacentini, presidente del CAL Lazio, durante l’incontro “I Borghi in LUISS”, organizzato giovedì 19 giugno dall’Associazione Alumni LUISS School of Government (ALSOG), con il patrocinio del Ministero della Cultura.
Nel corso del convegno, in cui si è parlato di strategie pubbliche e private a favore dei borghi italiani, la Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) del Lazio ha ricordato il ruolo istituzionale del CAL all’interno della Regione Lazio, rimarcando la sua natura di organo di concertazione fondamentale su tutti i provvedimenti che hanno ricaduta diretta sui territori, con particolare attenzione ai piccoli comuni e ai borghi.
“Nel Lazio abbiamo tanti borghi splendidi, veri scrigni di identità e storia – ha detto Piacentini – ma per salvaguardarli servono politiche coerenti ed incisive”.
Partendo da una riflessione condivisa con il pubblico, Luisa Piacentini ha sollevato una domanda significativa: “Cosa spinge oggi una persona a restare in un piccolo Comune? Cosa può convincere qualcuno ad andarci a vivere?”. Le risposte, ha spiegato, sta nei servizi, nella qualità della vita, ma anche nella riscoperta del senso di comunità.Tuttavia, non ha nascosto le criticità: “I problemi che attanagliano i piccoli Comuni sono noti, a partire dal dimensionamento scolastico, spesso figlio della bassa natalità. Ma chiudere una scuola significa chiudere un paese e non possiamo permettercelo. Una scuola è un presidio sociale, un punto di riferimento, un motore per la speranza di futuro”.
“Vivere un borgo oggi – ha aggiunto – è un’opportunità per riscoprire la dimensione di comunità, ma porta con sé anche delle sfide. Può essere un contesto difficile per chi proviene da realtà metropolitane, perché richiede un diverso posizionamento sociale. E’ per questo che occorre consapevolezza, progettualità e una rete che supporti attentamente questo passaggio”.
Tra le sfide più grandi, Luisa Piacentini ha richiamato quella della digitalizzazione: “Si parla molto in Europa di fondi di coesione e sviluppo rurale, ma senza una digitalizzazione adeguata non possiamo garantire a un cittadino di un borgo gli stessi diritti e servizi di chi vive in una grande città. E questo vale per la scuola, per la sanità e per il lavoro”.
Nel concludere il suo apprezzato intervento, la presidente del CAL Lazio ha ribadito che le sfide dei borghi sono le sfide dell’Italia. Spopolamento, mancanza di servizi, desertificazione economica: non sono problemi locali, ma questioni nazionali, da affrontare con coraggio e concretezza. Proprio quello che il Consiglio delle Autonomie Locali mette in campo ogni giorno.
“Dobbiamo dare ai piccoli Comuni gli strumenti per essere protagonisti e non spettatori del cambiamento – ha concluso –. Solo così potremo trasformare i borghi da luoghi della nostalgia a borghi del futuro”