Introdotte quote per la rappresentanza di genere nelle liste elettorali e nuove norme sull’elezione dei rappresentanti dei comuni non capoluogo degli enti di area vasta.
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini (Pd), ha approvato a maggioranza (con 30 voti a favore e tre astenuti) la proposta di deliberazione consiliare n. 58 del 9 febbraio 2021 (“Disciplina delle elezioni dei componenti elettivi del Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell’articolo 3 della Legge regionale 26 febbraio 2007, n. 1 e successive modifiche. Abrogazione della Deliberazione del Consiglio regionale 20 giugno 2012, n. 19”).
Il provvedimento introduce novità sulla rappresentanza di genere, con l’obbligo di non superare in ciascuna lista elettorale i due terzi di candidati dello stesso genere, e definisce le nuove modalità di svolgimento dell’elezione dei rappresentanti dei comuni non capoluogo degli enti di area vasta all’interno del Cal, il Consiglio delle autonomie locali del Lazio. Il presidente della commissione Affari istituzionali, Rodolfo Lena (Pd), ha illustrato la delibera in Aula: “La proposta di deliberazione consiliare – ha spiegato – riguarda essenzialmente il funzionamento e l’organizzazione delle elezioni dei componenti del Cal. Vengono disciplinate l’indizione delle elezioni, l’ufficio per le elezioni, la presentazione delle liste dei candidati e i relativi adempimenti, l’esame delle ammissioni delle liste e gli eventuali ricorsi sulle inammissibilità. Ci sono le operazioni che deve svolgere l’Ufficio per le elezioni conseguenti alle decisioni sull’ammissione delle liste, la convocazione dei singoli Consigli comunali per aprire i seggi elettorali”, ha aggiunto il presidente della prima commissione.
La consigliera Laura Corrotti (Lega) ha ritirato un suo emendamento che proponeva di modificare l’articolo finale, per concedere la facoltà al presidente del Consiglio “di tenere conto della situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo e rinviare le elezioni del Cal”. Il ritiro è avvenuto dopo che il presidente Buschini ha garantito l’impegno di sottoporre la questione nel decreto di convocazione delle prossime elezioni del Cal. Parere favorevole al provvedimento è stato espresso da Giancarlo Righini (FdI): “Ben venga questa proposta deliberativa che raggiunge degli obiettivi condivisi e adegua anche il meccanismo elettorale a una serie di esigenze, tra cui quella della doppia preferenza”. Rispetto alla tempistica delle votazioni, Righini ha auspicato invece che le elezioni si svolgano presto, “perché – ha detto Righini – abbiamo già tre anni di ritardo e perché comunque la maggior parte dei Comuni vota all’interno della propria assemblea e quindi non c’è la necessità di particolari assembramenti”. Giuseppe Simeone (FI) ha dichiarato di condividere la posizione di Righini sulla necessità di indire presto le elezioni del Cal e ne ha sottolineato il ruolo istituzionale, “capace di poter aiutare i lavori di quest’Aula nel legiferare meglio e nell’interpretare meglio quello che è l’interesse esclusivo dei cittadini di questa regione”, ha detto il presidente della commissione Sanità. “Molto spesso, purtroppo, il Cal si è ridotto a una mera esecuzione di rilascio pareri, giusto perché bisognava adempiere alla legge, ed è mancato quell’atto principale di organo come Camera rappresentativa dei Comuni di questa Regione”, ha aggiunto Simeone.
Prima dell’esame della proposta di deliberazione consiliare n. 58, a seguito di interventi sull’ordine dei lavori da parte di vari consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia, si è sviluppato in Aula un dibattito sulla questione delle assunzioni che il Consiglio regionale ha effettuato alla fine del 2020.
Ad avviare la discussione è stato Fabrizio Ghera: “In questi giorni – ha detto il presidente del gruppo Fratelli d’Italia – abbiamo depositato la richiesta di istituire una commissione d’indagine sulle tematiche dei concorsi fatti nelle settimane e nei mesi scorsi dai Comuni del Lazio, ai quali ha attinto il Consiglio regionale. Riteniamo giusto per tutti fare chiarezza nel più breve tempo possibile, quindi riteniamo anche che sia fondamentale annullare quelle procedure”. Sul tema sono intervenuti anche altri consiglieri dello stesso gruppo: Giancarlo Righini (“stiamo depositando una proposta di legge per istituire una commissione d’indagine sulla questione legata allo scorrimento di questa graduatoria, che credo non abbia precedenti nella storia delle amministrazioni di Comuni di 2.000 abitanti”); Antonio Aurigemma (“quando escono articoli sui giornali che mettono in dubbio la credibilità politica di un organo importante che governa l’amministrazione del Consiglio regionale, si mette in dubbio la credibilità di quella politica che noi tutti i santi giorni facciamo sui territori”); Chiara Colosimo (“Per me non è normale che un Sindaco che lavora in questa istituzione con un contratto a tempo determinato casualmente faccia un concorso, dove casualmente ci vadano dei collaboratori dei partiti o, peggio ancora, degli eletti di alcune situazioni”); Massimiliano Maselli (“non c’era minimamente l’esigenza di fare un’iniezione di altro personale e di risorse umane in Consiglio regionale. C’è tantissimo da chiarire su queste graduatorie”).
A tutti hanno risposto il presidente del gruppo del Partito democratico, Marco Vincenzi, e il presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini. “Per dare modo di avere le più ampie possibilità di conoscenza sulla questione – ha detto Vincenzi – proponiamo di affidare l’approfondimento al Comitato regionale di controllo contabile, il Co.Re.Co.Co., presieduto da un esponente del gruppo Fratelli d’Italia, non rappresentato nell’Ufficio di Presidenza, allargato anche alla partecipazione di tutti i capigruppo. Se entro venerdì avremo anche il consenso del gruppo Fratelli d’Italia, avvieremo questa procedura, altrimenti valuteremo la possibilità di istituire una commissione ad hoc”. Il presidente Mauro Buschini ha aggiunto che “è innanzitutto esigenza mia e dell’Ufficio di Presidenza che tutti abbiano piena consapevolezza di quello che correttamente l’Ufficio di Presidenza ha deliberato, le scelte che ha portato avanti e la procedura che secondo le norme è stata seguita. Quello che guida questa discussione è l’esigenza di tutti affinché su questa vicenda non vi siano ombre e dubbi rispetto al lavoro che ha portato avanti l’Ufficio di Presidenza. Nella Capigruppo di venerdì, quindi, sceglieremo qual è la strada. Noi non abbiamo nessun tipo di problema”.